non ho più niente da dire
non ho più niente da inventare
non so più se ci sono parole
nè atti nè movimenti
oltre quelli usuali
consunti
ripetuti
non c’è più niente da darti
in questo contenitore senza energia
materia grigia passata da uno spillone
di dolore inesorabile
distrutta
come ai santuari
anche in ginocchio
a chiedere la grazia
un vuoto a perdere
lungo la strada
in un canale di scolo
non ti voltare
ti prego
lascia che la pelle si sfaldi
piano piano nell'incedere
inesorabile del tempo
lontana