Una donna che si lasci guardare senza sorridere o senza arrossire, perché ha capito che la bellezza ha un che di grave. Le donne di pietra sono piú caste delle altre, e soprattutto piú fedeli, solamente, sono sterili. Non c'è fessura attraverso cui possa in esse introdursi il piacere, la morte, o il germe della creatura, e per questo sono meno fragili. A volte si spezzano, e tutta quanta la loro bellezza resta contenuta in ogni frammento del marmo come Dio in tutte le cose, ma niente di estraneo entra in esse per farne scoppiare il cuore .Gli esseri imperfetti si agitano, e si accoppiano per completarsi, ma le cose perfettamente belle sono solitarie come il dolore dell'uomo.
Gherardo, io non ho figli. E so bene che la maggior parte degli uomini non hanno veramente un figlio: hanno Tito, o Caio, o Pietro, e non è la stessa gioia. Se avessi un figlio, non somiglierebbe all'immagine che me ne sarei formata, prima che esistesse. Cosí, le statue che faccio sono diverse da quelle che avevo da principio sognato. Ma Dio si è riservato di essere consapevolmente creatore. Se tu fossi mio figlio, Gherardo, non ti amerei di piú, solo, non dovrei chiedermi perché.
Tutta la vita, ho cercato le risposte a domande, che forse non hanno risposta, e scavavo il marmo, come se la verità si fosse trovata nel vivo delle pietre, e stendevo colori per dipingere pareti, come se si trattasse di applicare alcuni accordi su un silenzio troppo grande. Tutto infatti tace, anche la nostra anima - o meglio, siamo noi a non sentire. Cosí, te ne vai. Non sono piú abbastanza giovane per attribuire importanza a una separazione, fosse pure definitiva. So troppo bene che gli esseri che amiamo, e che ci amano di piú, ci lasciano insensibilmente ad ogni istante che passa.
Ed è cosí che si separano da se stessi. Sei seduto su questo cippo, e ti credi ancora qui, ma il tuo essere, volto verso l’avvenire non aderisce più oramai a ciò che è stata la tua vita, e la tua assenza è già cominciata. Certo, capísco che tutto questo altro non è che un'illusione come il resto e che l'avvenire non esiste. Gli uomini, che inventarono il tempo, hanno poi inventato l’eternità, come antitesi, ma la negazione del tempo è vana quanto il tempo. Non c'è né passato, né futuro, ma solo una serie di presenti che si susseguono, un percorso, di continuo distrutto e ininterrotto, in cui tutti avanziamo.
Stai a sedere, Gherardo, ma i tuoi piedi si posano a terra dinanzi a te con una sorta di inquietudine come se cercassero una via. Indossi abiti del nostro secolo che appariranno orrendi, o semplicemente strani, quando il nostro secolo sarà trascorso, poiché i vestiti altro mai non sono che la caricatura del corpo. Io ti vedo nudo. Ho il dono di vedere, attraverso l'indumento, lo splendore del corpo, ed è in questo modo, penso, che i santi vedono le anime. E' un supplizio, quando i corpi sono brutti; ma quando sono belli, è un supplizio diverso. Tu sei bello, di quella bellezza fragile che la vita e il tempo insidiano da ogni parte, e finiranno per averti, ma in questo momento, essa è tua, e tua resterà sulla volta della cappella ove ho dipinto la tua immagine.
Anche se un giorno, il tuo specchio non presentasse piú che un ritratto deformato in cui non osi riconoscerti, ci sarà sempre, da qualche parte, un riflesso immobile che ti somiglia. Ed è nello stesso modo che fisserò la tua anima… Se acconsenti ad ascoltarmi per un poco, lo fai perché si è indulgenti verso coloro che si lasciano. Tu mi hai legato, e tu mi sciogli. Non ti biasimo, Gherardo.
L'amore di un essere è un dono cosí inatteso, e cosí poco meritato, che dobbiamo sempre stupirci che non ci venga prima tolto. Non sono turbato da quelli che ancora non conosci, ma verso cui vai incontro e che forse ti aspettano: colui che conosceranno sarà diverso da colui che ho creduto di conoscere, e che immagino di amare.
Non si possiede nessuno (neppure coloro che peccano ci riescono) e poichè l’arte è il solo possesso vero, si tratta meno di impadronirsi di un essere che di ricrearlo.
Gherardo le mie lacrime non devono ingannarti: è preferibile che quelli che ci amano se ne vadano, quando ci è ancora concesso di piangerli. Se fossi rimasto, forse la tua presenza, col sovrapporvisi, avrebbe indebolito l’immagine che tengo a conservare di essa. Come le tue vesti non sono se non l’ involucro del tuo corpo, cosí tu non sei piú per me che l'involucro dell'altro che ho ricavato da te, e che è destinato a sopravviverti Gherardo, tu sei adesso piú bello di te stesso.
Non si posseggono per sempre se non gli amici che si sono lasciati.
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